Con l’avvento del metaverso e della transizione digitale, siamo di fronte ad un mutamento. Stiamo facendo abbastanza, per promuovere la cultura digitale?
La storia dell’umanità , è sempre stata costellata da scoperte, che ci hanno permesso di evolverci. Con l’avvento di internet e delle nuove tecnologie, il cambiamento è stato repentino, ed ha investito quasi tutti gli aspetti, della vita quotidiana.
Faccio parte di quella generazione di mezzo, nata prima dell’avvento del digitale, che ha vissuto appieno questa rivoluzione. Sospesa fra vecchio e nuovo, fra passato e futuro.
Come spiegare alla Generazione Z, che solo qualche decennio fa, si viveva senza internet e senza smartphone?
Le informazioni non erano a portata di click, ma cercate e spulciate, fra la voluminosa enciclopedia di casa, o fra gli scaffali della biblioteca. Per i lavori di gruppo, nessuna call. Per le comunicazioni, scrivevi una lettera e aspettavi giorni, prima che il postino, suonasse due volte.
Stavi ore, con la radio accesa ad aspettare, per poter registrare il tuo brano preferito nel “mangianastri”. Insomma anche fare una playlist era un lavoro immane. Il tangibile passaggio nei luoghi, era affidato ad una cartolina, che spesso arrivava dopo il tuo ritorno, altro che selfie con condivisione istantanea, in tutta l’etere.
Per orientarsi non esisteva Google Maps, la compagnia telefonica metteva a disposizione le tavole topografiche, fedele compagno di viaggio, in tutti i cruscotti delle auto.
Se dovevi parlare con qualcuno, speravi di trovarlo a casa o sul posto di lavoro. Se era “uscito” era irreperibile, ci si muoveva senza smartphone, si era irraggiungibili.
È innegabile che con la diffusione di internet e dei social, i vantaggi sono infiniti: abbiamo accesso istantaneamente, ad una miriade di informazioni e siamo connessi con il mondo.
Iperconnessi? Il virtuale sta prendendo il sopravvento sulla vita reale?
In tanti sono sempre chini, sul display magico, incapaci di staccarsi, anche per pochi minuti. Tutti top manager super impegnati o fans dell’ultimo video demenziale? Alzi la mano, chi non ha mai rischiato, di investire un pedone distratto, appiccicato allo schermo dello smartphone. Chi non ha mai rischiato di essere steso, dall’automobilista di turno, che invia messaggi alla guida?
Mentre siamo lì chini, persi in un punto X, del mare magnum degli internauti, non ci stiamo perdendo quello che accade accanto, fisicamente a pochi metri? Mentre stiamo lì a scattare foto per i social, come neanche in un reportage del National Geographic, non stiamo perdendo il momento?
Rivoluzione e cultura digitale
La rivoluzione digitale, in un lasso di tempo brevissimo, nella storia dell’uomo, ha modificato radicalmente le abitudini. Siamo stati catapultati in un nuovo mondo, senza educazione digitale e senza cultura digitale.
Questa cambiamento, in parte ci ha colti impreparati: quanti usano internet consapevolmente? Quelli che stanno giornate intere sui social, sanno inviare anche una semplice email?
Massimo D’Azeglio, in una celebre frase affermava: “Fatta l’Italia, ora dobbiamo fare gli italiani”. Corsi e ricorsi storici, si è creato un nuovo mondo, ma lo Stato, ha supportato questa rivoluzione, attraverso l’educazione e la cultura digitale? No.
Faccio parte di quella generazione di mezzo, che è stata investita, da questa rivoluzione, senza essere adeguatamente preparata. In trincea senza armi.
Il mondo digitale diventerà sempre più pervasivo, diventa necessario chiedersi, quali possono essere gli sviluppi.
- La transizione digitale, può diventare una forma di esclusione?
- I docenti, sono preparati per affrontare la trasformazione digitale, nel settore educational?
- L’iperconnessione, può portarci ad alienarci dalla realtà ?
- Siamo più social o fondamentalmente siamo più soli?
- Spazio dei luoghi/spazio dei flussi
- Stiamo facendo abbastanza per la Generazione Z?
Alcuni fenomeni come il cyberbullismo, ci impongono delle riflessioni. Il revenge porn è considerato un reato, solo dal 2019. Questo dato ci fa capire, come lo Stato e la politica, si siano mossi con la lentezza di un bradipo, in un mondo sempre più veloce.
Nel caleidoscopico mondo di internet e dei suoi imput, è difficile mantenere l’attenzione. In questo mondo veloce e visual, affido tutta la retorica di questo post, all’immagine realizzata, per affrontare l’argomento.
Angela Sclafani